12 marzo 2023 - III di Quaresima (A)

Omelie festive

Giovanni 8,31-59


1. Una contraddizione sorprendente

All'inizio leggiamo: “Il Signore Gesù disse a quei Giudei (i capi) che gli avevano creduto”…
E alla fine leggiamo: “Raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui”: 
dunque dal credere a Gesù sono passati al volere ammazzare Gesù a sassate.
Se siamo onesti, dobbiamo riconoscere che la stessa contraddizione è presente in noi.
Mettiamoci seriamente, per un momento, davanti a Gesù crocifisso: 
ciascuno di noi, che si dichiara cristiano, credente in Gesù, deve ammettere: 
“In quella morte ho anch’io una parte di responsabilità”.
Davanti a Gesù da noi crocifisso, dobbiamo avvertire forte l’esigenza di guardare dentro 
al guazzabuglio del cuore, per vederci un po’ più chiaro e tentare di metterci un po’ di ordine.

2. Leggere, rileggere, meditare

Mica facile! Anzi, impossibile forse per noi. Per fortuna ci viene in aiuto Gesù con tre indicazioni: 
Se rimanete nella mia parola, siete miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”.
Prima indicazione: “Se rimanete nella mia parola”: la parola di Gesù è la luce.
Vogliamo fare chiaro nel nostro guazzabuglio interiore? 
Ecco la luce, che ci può aiutare: la Parola di Gesù.
Però non dobbiamo usare la Parola di Gesù a flash, che offrono solo attimi di bagliore e poi torna 
al buio; ma di stare esposti continuamente alla luce della Parola di Gesù.
Charles de Foucauld scriveva a un suo amico: “Devi cercare di impregnarti dello spirito di Gesù,
leggendo e rileggendo, meditando e rimeditando incessantemente le sue parole e i suoi esempi:
essi devono agire nelle nostre anime come la goccia d’acqua, che cade e ricade su una pietra
sempre sullo stesso punto…” (Lettera a Louis Massignon, 22 luglio 1914).

3. Attenzione alla presunzione di libertà

Seconda indicazione: “Conoscerete la verità”. Gesù ci dice che la sua Parola ci consente 
di fare chiarezza, di fare verità su un punto decisivo della nostra vita: la nostra libertà.
Anche noi, come quei giudei-capi credenti, ci vantiamo della nostra libertà, 
di essere padroni di noi stessi e quindi di potere decidere secondo la nostra volontà: 
la libertà non è forse un formidabile guadagno della nostra modernità (liberté, égalité, fraternité)?
La Parola di Gesù invece mette in luce che questa libertà, di cui ci vantiamo, è solo una presunzione 
di libertà, in verità è una menzogna. Infatti noi siamo schiavi del diavolo, 
perché quando noi pecchiamo, non è vero che facciamo quel che vogliamo noi, anche se noi 
lo crediamo; ma facciamo quello che vuole il tentatore e quindi ne siamo schiavi.
Come possiamo liberarci da questa signoria del diavolo? Non certo da soli...; anzi noi siamo così deboli
da essere trascinati in un crescendo di malvagità, diventando menzogneri e omicidi come lui.

4. La massima dignità: siamo figli di Dio

Terza indicazione: “La verità vi farà liberi”. Che guaio se grazie a Gesù e alla sua Parola
scopriamo di essere schiavi del diavolo, cerchiamo di liberarcene ma poi capiamo
che la liberazione è impossibile, perché il diavolo è più forte di noi!
Ecco l’assicurazione di Gesù: “Io con la mia Parola libero la vostra libertà, la rendo veramente libera:
non come una libertà qualunque, ma dotata della massima dignità, libertà da figli di Dio”.
Sì, se la nostra libertà si lascia continuamente illuminare da Gesù e dalla sua Parola, diventa capace
addirittura di fare quel che vuole l’amore di Dio Padre: è la libertà eccelsa, di chi è figlio di Dio.
Questo cammino quaresimale ci invita a vivere stando maggiormente nella Parola del Signore, 
quindi ci aiuta certamente a mettere in luce quanto siamo sotto il dominio di satana, 
quanto abbiamo bisogno di liberazione e quanto verremo liberati da Gesù nei sacramenti pasquali,
che celebreremo alla fine della Quaresima. 

 

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